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La Cina finanzia le università americane ma impone il silenzio sul Tibet

Qui di seguito un allarmante articolo (in inglese) apparso ieri su bloomberg.com. La Cina, a fronte di ingenti finanziamenti alle università americane, pretenderebbe di imporre il silenzio su tematiche delicate come la questione Tibet. Non c’è che dire, l’idea che con i soldi si possa davvero tutto, anche comperare le coscienze, pare sia ben solida entro l’orizzonte politico (e culturale, della cultura “di partito”, ovviamente) del potente colosso economico asiatico. Ora, se la Cina dovesse “salvare” l’Europa dalla crisi, vale davvero la pena di domandarsi cosa ci chiederebbe in cambio

«When a Beijing organization with close ties to China’s government offered Stanford University $4 million to host a Confucius Institute on Chinese language and culture and endow a professorship, it attached one caveat: The professor couldn’t discuss delicate issues like Tibet.

“They said they didn’t want to be embarrassed,” said Richard Saller, dean of Stanford’s school of humanities and sciences. Stanford refused, citing academic freedom, and Chinese officials backed down, Saller said. The university plans to use the money for a professorship in classical Chinese poetry, far removed from the Tibet dispute. (continua…)».

Qui di seguito, un memento…


4 thoughts on “La Cina finanzia le università americane ma impone il silenzio sul Tibet

  1. Segnalazione molto interessante, Krishna, specie alla luce di quanto sta avvenendo in Tibet con le drammatiche proteste delle “torce umane”!
    Teniamoci in contatto, ciao
    Marco/MilleOrienti

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