filosofia · libri

La peste emozionale: riflessioni su società, felicità, conoscenza

Pietro Piro, La peste emozionale, l’uomo-massa e l’orizzonte totalitario della tecnica. Un seminario, alcuni saggi e materiali per uno schizo-umanesimo, Edizioni Mimesis, Milano 2012, pp. 152, € 16.00, ISBN 9788857508443.

Questo libro, composto di frammenti, offre alcuni spunti di riflessione su argomenti noti ma non ampiamente condivisi, su temi volutamente tenuti sotto chiave o depistati attraverso le dinamiche della dis-informazione. Esiste una frattura troppo grande tra ciò che l’uomo contemporaneo crede di essere e ciò che è veramente, tra la vita che si crede di fare e le situazioni limite alle quali sottopone l’organismo naturale. La felicità è ricercata ovunque ma difficilmente s’incontrano individui che possano dimostrare una serena consapevolezza, un livello di giudizio alto, un benessere sobrio e decoroso. Perlopiù assistiamo ad una spirale di squilibri, eccessi, delitti, malattie, agitazione e follia. La società in cui viviamo, invece di promuovere una ricerca lucida e continua sulle cause alla radice dei problemi, incrementa la confusione e stimola la creazione di falsi miti. A questo processo di mitizzazione si associa la promozione di argomenti-rumore, che hanno come scopo quello di creare falsa coscienza. L’esortazione ad essere ciò che si vuole significa, in realtà, dover appartenere alla società dei consumatori insaziabili, alla razza dei divoratori del pianeta.

Pietro Piro è uno studioso attento alle dinamiche di disumanizzazione radicale del nostro tempo. Ha scritto: Le prime luci dell’alba. Materiali di Storia delle Religioni (2009), Le prime luci dell’alba a Oriente (2011), Uno sguardo sul dominio borghese. Un breve scritto politico (2011). La sua opera poetica comprende: I versi del poeta sono da buttare (2000), Confino ed Esilio (2010), La bambola e il mitra (2010). Per Mimesis ha curato la postfazione a J. Ortega y Gasset, Meditazioni sulla tecnica (2012) e introdotto e tradotto J. Ortega y Gasset, Appunti per un commento al Convivio di Platone (2012).

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