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Amazon sbarca in India, appetiti da e-commerce

amazon_indiaAmazon, il più grande marketplace on-line al mondo (a livello globale conta oltre 2 milioni di venditori e oltre 200 milioni di clienti in 9 mercati, tra cui Italia, Canada, Giappone, Cina e Regno Unito), ha da pochi giorni lanciato una propria piattaforma in India, Amazon.in, dove i rivenditori possono inserire i loro prodotti e vendere direttamente agli eventuali clienti. L’India rappresenta il decimo marketplace di Amazon, con un catalogo di 7 milioni di libri nazionali e stranieri e 12.000 titoli di film e programmi tv, tanto per cominciare.

Dopo essere entrata in India dalla porta di servizio, avendo dato vita tempo fa a un aggregatore di prodotti appoggiato alla piattaforma e-commerce Junglee.com, adesso Amazon sta progettando di espandere nel Subcontinente la sua offerta anche alle macchine fotografiche, ai cellulari e altri dispositivi elettronici. «Questo significa, per i consumatori indiani, poter scegliere tra una vasta gamma di prodotti a costo ribassato con consegna veloce e affidabile», ha dichiarato Greg Greeley, vicepresidente della divisione espansione internazionale in Amazon. Amit Agarwal, country manager per Amazon India, rileva inoltre: «Forniamo un libero accesso a livello nazionale, senza alcuna tassa d’iscrizione. I rivenditori possono trarre vantaggio dagli investimenti di Amazon in tecnologia e innovazione».

Poiché però la policy per gli investimenti stranieri in India (FDI) non consente ai rivenditori on-line multimarca di vendere direttamente i propri prodotti, il marketplace non potrà immagazzinare e commercializzare nulla a marchio Amazon. Per il momento, quindi, esiste un accordo con 100 fornitori di tutto il Paese, ma qualunque rivenditore può firmare un contratto con Amazon per avviare la sua attività di vendita on-line. Nel frattempo, è stato istituito un centro di smistamento ordini a Mumbai di più di 36.000 m quadrati.

Il mercato dell’e-commerce (o e-tailing) indiano è in rapida crescita: stando a uno studio di Accel Partners, nel 2012 le compravendite on-line hanno superato i 600 milioni di euro con 13 milioni di acquirenti. La penetrazione di internet nel Paese è però ancora bassa e tutta da costruire: pari a circa l’8%, con 137 milioni di utenti, di cui circa 20 milioni sono compratori (inclusi coloro che acquistano dalle agenzie di viaggi on-line). Tanto per fare dei paragoni, questi sono i livelli che furono della Cina nel 2005 (ora in Cina ci sono 538 milioni di utenti internet e 227 milioni di acquirenti on-line).

Stando ai previsionali che possono essere ricavati dal paragone cinese e con i suoi attuali ritmi e le ottime prospettive previste, l’India pare dunque essere il mercato virtuale su cui puntare in questo momento. E in effetti c’è molta fibrillazione nel settore. Recentemente, il più grande competitor indiano nel campo dell’e-commerce, Flipkart, ha dato vita a una piattaforma on-line in cui i clienti possono scegliere i propri fornitori attraverso una vasta gamma di categorie di prodotti. Un’altra società di e-commerce, l’Infibeam, ha invece lanciato la piattaforma Build a Bazaar che consente ai rivenditori di avviare e gestire negozi virtuali e di entrare in contatto diretto con potenziali acquirenti. Ora sulla scena c’è anche Amazon.

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