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Giappone: in pensione il porno-nonno

Forse qualcuno di voi ricorda che qualche anno fa, nel 2008, uscì un resoconto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in cui si riferiva che in Giappone, in buona sostanza, sotto le lenzuola si dorme e basta (le cifre erano: su 4.624 intervistati, il 24,9% ha dichiarato di non aver fatto sesso nel corso del 2007, mentre il 38% degli over-50 ha letteralmente abdicato in toto all’attività). Dato che la mancanza di desiderio, o di tempo, è principalmente dovuta allo stress da lavoro (il male tipico del Giappone), e dato che una simile percentuale di astinenti sta pericolosamente affossando la curva di natalità, nel 2009 la Nippon Keindaren, la Confinindustria nipponica, è corsa ai ripari invitatndo circa 2000 aziende ad un meeting in cui è stata avanzata l’ipotesi di introdurre una “settimana della famiglia”, ovvero un periodo di ferie scaglionate tra i dipendenti, in cui questi possano passare più tempo con le mogli, i mariti, i figli, le fidanzate, i fidanzati, proprio allo scopo – come si fa con i Panda – di favorire situazioni atte a ravvivare il fuoco della passione… e la percentuale di nascite.

Shigeo Tokuda

Ora, il poco desiderio dei giapponesi sembra però trovare un robusto contraltare nella mastodontica fruizione di prodotti pornografici. La pornografia, infatti, nel paese del Sol Levante oramai viaggia annualmente a fatturati a nove zeri. Però – perché non poteva non non esserci un “però” in Giappone! – non è la pornografia, per dir così, “normale” ad essere la più fruita. Pare infatti che i nipponici, e soprattutto i giovani, più di ogni altra preferiscano la pornografia “attempata”, ovvero i film che coinvolgono attori sopra la sessantina. Ebbene, la star indiscussa di questo filone hard è stato indubbiamente Shigeo Tokuda, giunto alla ribalta in Occidente grazie ad un servizio della CNN (vedi sotto). Dico “è stato” perché Tokuda (che è uno pseudonimo) adesso è andato in pensione, alla bellezza di 76 anni e dopo 16 anni di onorata carriera nell’industria del porno. Nella sua vita precedente Tokuda lavorava come agente di viaggio, poi, pensionato per la prima volta a 60 anni, decise di dedicarsi ad un lavoretto tanto per non restare sfaccendato tutto il giorno… ed ecco che scelse di diventare pornoattore, cimentandosi con attrici dai 20 agli oltre 70 anni. Tuttavia, tra le due “categorie”, come abbiamo detto, i giapponesi preferiscono le attempate, e proprio Tokuda spiega che «i vantaggi delle attrici mature sono evidenti: un film con una ventenne dopo tre mesi non lo compra più nessuno, mentre uno con una settantenne resta in vendita spesso per anni. E poi, una giovane attrice richede qualche volta anche 80.000 euro per una performance. Una vecchietta non ne chiede mai più di 1000». Come avrebbe detto Jeremy Bentham: massimizzare la resa minimizzando i costi!

Non resta dunque che augurare al caro Shigeo di godersi (anche) la pensione con la famiglia.

http://i.cdn.turner.com/cnn/.element/js/2.0/video/evp/module.js?loc=int&vid=/video/world/2008/07/27/lah.japan.old.adult.star.cnnEmbedded video from CNN Video

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