
(Comunicato stampa) Tra i prossimi appuntamenti del periodo natalizio veneziano, apre il 17 dicembre all’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti la mostra che porta, per la prima volta in Italia, l’affascinante selezione di oltre 150 stampe fotografiche originali, realizzate dai grandi interpreti giapponesi ed europei di quest’arte agli albori della storia della fotografia, fra il 1860 e i primissimi anni del Novecento.
Saranno esposti capolavori di uno dei più importanti capitoli della storia della fotografia – nata in Europa ma subito sperimentata in Giappone – proprio nel periodo in cui, abbandonando un isolamento che durava da trecento anni, il Paese del Sol levante si apriva all’America e all’Europa, influenzando, con le immagini e le espressioni della sua creatività, il gusto dell’intero Occidente.
La mostra La Fotografia del Giappone (1860-1910). I capolavori è curata da Francesco Paolo Campione, direttore del Museo delle Culture di Lugano, e da Marco Fagioli; è coprodotta dal Museo delle Culture di Lugano e Giunti Arte mostre musei, cui si affianca, per l’appuntamento italiano, l’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti.
Con questa iniziativa l’Istituto Veneto conferma il proprio interesse per il mondo della fotografia, che risale fin dalla metà del XIX secolo con i premi industriali assegnati dall’Istituto ai primi sperimentatori di questa nuova tecnologia. In questi ultimi anni l’Istituto ha organizzato o ospitato varie mostre fotografiche, tra le quali si ricordano quelle dedicate a Ernest Hemingway e il Veneto, a Stanley Kubrick fotografo, all’immagine di Venezia negli anni dell’Unità d’Italia e, tuttora in corso, quella, di Graziano Arici, dedicata ad Andrea Zanzotto.
Inoltre, l’Istituto intende cogliere questa importante occasione, per promuovere una serie di iniziative di studio sul Giappone, che potranno caratterizzare l’inverno veneziano: in collaborazione con Venezia marketing, durante il carnevale, si dedicherà una intera serata al teatro No, con una manifestazione promossa assieme al Museo internazionale della maschera Amleto e Donato Sartori.

Nei mesi di febbraio e marzo, si terranno poi cinque incontri, per un approfondimento di alcuni aspetti particolarmente rilevanti nella cultura giapponese, con l’intervento di specialisti, alcuni dei quali soci dell’Istituto.
1. apertura del ciclo con un saluto introduttivo della Prof.ssa Adriana Boscaro dell’ Università C’ Foscari e una conferenza del Prof. Marco Fagioli dell’Università di Firenze, sul rapporto fra la fotografia della Scuola di Yokohama e l’ukiyo-e e sull’influenza che l’una e l’altro ebbero sul costituirsi dell’idea del «Giapponismo» nella cultura europea fra Otto e Novecento;
2. conferenza del Prof. Massimo Raveri dell’Università Ca’ Foscari, sul rapporto fra religione e arte in Giappone e in particolare sull’influenza che il Buddhismo Zen esercitò sulla costituzione di un’ideale di ineffabile perfezione che traduce esperienza improvvisa e profonda che consente la «visione del cuore delle cose»;
3. conferenza della Dott.ssa Rossella Menegazzo dell’Università Ca’ Foscari, sul rapporto fra la tradizione pittorica giapponese e l’elaborazione dei soggetti del nuovo mezzo espressivo che, a sua volta influenzò l’evoluzione dei linguaggi artistici dell’epoca Meiji, in un peculiare gioco di rimandi estetici e visivi;
4. conferenza del Prof. Bonaventura Ruperti dell’Università Ca’ Foscari, sulla descrizione del paesaggio e della natura nella letteratura giapponese, dalla tradizione al periodo Meiji, in particolare attraverso le narrazioni che hanno per oggetto i viaggi reali, i viaggi immaginari e le «erranze» e sulla relazione fra descrizione letteraria e rappresentazione fotografica;
5. conferenza del Prof. Paolo Campione, direttore del Museo delle Culture di Lugano, sui temi e le peculiarità espressive della fotografia della Scuola di Yokohama e, in particolare sul suo valore all’interno della cultura e dell’arte del periodo Meiji e nel contesto della fotografia dell’Ottocento.
Camminare dentro quel palazzo in mezzo a quelle foto uniche e meravigliose è un’emozione unica
consiglio
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Caro Giovanni, grazie del consiglio! Io non ci sono ancora stato ma conto di farlo prossimamente. Intanto, da parte mia consiglio una visita al museo d’arte orientale di Trieste: all’ultimo piano ci sono delle stampe giapponesi davvero mozzafiato! Attenzione però: meglio chiamare prima per informarsi sugli orari!!!
http://krishna.deltoso.net/2010/trieste-il-civico-museo-darte-orientale/
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