Giovedì 26 gennaio alle 18.30 la diagonale/galleria presenta la personale di Li Xiangyang. Dopo la recente partecipazione dell’artista di Pechino a La grande astrazione celeste. Arte cinese del XXI secolo al Macro Testaccio una nuova selezione dei suoi ultimi lavori. In mostra grandi tele caratterizzate da lunghe linee verticali nere, rosse e grigie volutamente interrotte, testimonianza di uno stato d’animo di rottura, con un’evidente predominanza dei toni di grigio, espressione della profonda ricerca del “sublime negativo”, come lo definisce l’artista stesso; un intervento ironico dinnanzi alla tradizione cinese, grigio come negazione del colore.
«L’astrazione delle sue opere – scrive Achille Bonito Oliva nel suo testo in catalogo – è frutto di una dialettica tra la materia e la geometria della forma finale. Ripetizione e differenza producono un sistema visivo che non è mai statico o prevedibile, semmai sorprendente apertura verso l’architettura seppure vaporizzata e smaterializzata nello spazio circostante all’opera. L’opera di Li è il frutto di una mentalità creativa capace di coniugare analisi e sintesi, d’investigazione e rappresentazione».
La mostra chiuderà il 27 febbraio 2012.
Complimenti a Li che e’riuscito a coniugare gli insegnamenti di Scialoia con la cultura cinese.
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E’ rincuorante sapere che c’è ancora qualcuno che si ricorda di Scialoja.
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